Intervento di presentazione del libro

BAGNAIOLI 
il 15 giugno 2013 a Casciana Terme

  Metto le mani avanti: sarò breve, brevissimo.
  Sono infatti convinto che dopo dieci minuti chi è chiamato ad ascoltare un discorso, si distrae, … pensa ai casi suoi, … si addormenta.
  E’ in voga il discorso lungo, in qualche occasione lunghissimo; io voglio andare contro corrente. Che riesca a dare esempio?

  Ed eccomi allora all’argomento chiave che ci ha chiamati qui. Per dare ampia soddisfazione al buon amico Stefano Fracassi, premetto che  la mia raccolta di scritti “Bagnaioli” ha sconfitto il computer e con il computer l’e.book paventato e combattuto da coloro che si dichiarano amanti della carta stampata anche per antica gloriosa progenie. Questa “vittoria” dei Fracassi la rileveranno tutti coloro che sfogliando “Bagnaioli” leggeranno la Prefazione che per questo mio lavoro ha generosamente desiderato scrivere   Stefano.
  Ha vinto ancora la stampa. “E’ … la stampa bellezza !” (questa è la battuta finale di un film con Humphrey Bogart – L’Ultima Minaccia).

  Quella stampa bagnaiola che allora, nei locali di Via XX Settembre, da un antico “Cencio” venne tenuta a battesimo e allattata, poi da un vecchio “Ettore” allevata e quindi da un aitante “Ugo” svezzata. Già adulta, quella “stampa bagnaiola”, ha emigrato. Pensò di poter vivere, lei cresciuta tra le colline e nell’acqua calda di una benefica polla, attingendo ad un “latte” diverso, latte del “piano”, latte freddo.
  Laggiù però si è trasformata, modernizzata; forse per opera del freddo latte o per l’aria piatta del piano?
  Non credo; la modernizzazione della mentalità manageriale può sopraggiungere quando lo sguardo ha occasione di affacciarsi su spazi nuovi, liberi, aperti,  che solo il “piano” e le “vette” riescono a donare, senza chiedere contropartita.  Nel caso loro quella mentalità manageriale si è trasformata assorbendo intelligentemente l’ossigeno che la modernità offre gratuitamente a tutti e, in questo caso, a coloro che nella stampa su carta hanno creduto e credono fermamente ancora.
 
  Ecco: la modernità ha fatto trasformare, non nascere, da una Tipografia l’iniziativa: PLUS ULTRA COMUNICAZIONE. La sua trasformazione ha preteso di risalire in collina, non per richiudersi in orizzonti angusti, ma per immergersi nuovamente in quell’acqua calda benefica nella quale da sempre noi bagnaioli crediamo e che da secoli ridona vigore a membra esauste. Per il battesimo della “trasformazione” il duo fondatore Stefano e Luca hanno preteso un padrino. Hanno esclamato: per padrino ci vuole un “bagnaiolo”.
 
  E hanno preteso che “bagnaiolo” fosse il padrino della loro novella iniziativa editoriale. Non poteva essere un solitario bagnaiolo a sopportare il peso non indifferente di coloro che l’iniziativa intendevano intraprendere. Ci volevano più braccia, più forza. Ecco perché sono stati necessari i “bagnaioli”. Bagnaioli antichi e moderni; vecchi e giovani; celebri e umili; silenziosi e chiacchieroni; secchi e grassi; simpatici e antipatici. Nel gruppo bagnaiolo della mia raccolta di scritti, desidero affermarlo con forza, ci sono tutti, ci sono anche coloro che scomparsi o non nominati, non sono ricordati o descritti.
Stefano Fracassi e Paolo Noceti
  Ci sono, anche loro: oggi, per ogni nostra iniziativa, occorre un numero di bagnaioli  più numeroso di ieri.
  E’ un “oggi” particolare infatti quello che stiamo per vivere. Un forte vento di scirocco sembra voglia  costringere il battello/Comune bagnaiolo ad alzare vele un tempo riposte sotto coperta per portarlo verso approdi amici ma  lontani sette chilometri. Sul battello/Comune non credo voglia salire il nostro Merlo; il Merlo rimane quaggiù, per svolazzare sulla polla, a difenderla ed onorarla. Niente ciliegie al nostro merlo; al nostro merlo  piacciono le corbezzole.   Per questo “trasferimento” o “accorpamento” sono paventate burrasche; i bagnaioli veraci però credono nella bonaccia. Una bonaccia piatta, invitante, con orizzonte aperto verso il “piano”. Che sia l’orizzonte che allora si è aperto davanti al duo Stefano e Luca?  Che sia “orizzonte” aperto alla emulazione, alla crescita, alla affermazione, alla rinascita?
  Mi auguro proprio di si. Solo quel tipo di orizzonte può ridare slancio alla personalità che di questo nostro Paese ha in passato fatto storia illustre, gloriosa e benefica.
  Il mio “Bagnaioli”, oggi e per domani, intende dire anche questo. E lo dice con forza e con amore. Lo dice anche con gratitudine verso coloro che lo hanno voluto profumato di stampa. Lo dice soprattutto a voi cari amici compaesani, bagnaioli, che siete accorsi a sentirmi e per leggermi. Grazie.

  Viva Casciana, viva Bagni di Casciana.

 

 

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