1997-2004
copertina
di Gian Piero Del Picchia
stampato da Tipografia Fracassi (Casciana Terme) |
Sull’onda di qualche cosa che ho già scritto per la mia famiglia,
dedicandolo ai miei figli, ho sentito il desiderio di mettere giù a
mo’ di memoria, fatti, personaggi, situazioni, avvenimenti che nel periodo
1939 - 1944 hanno interessato e Casciana, che nel titolo chiamo volutamente
con il nome glorioso di Bagni di Casciana e la sua attività termale e la
veste politica ed amministrativa che indossava.
Questo mio scritto non pretende di essere, anzi non lo è assolutamente un
libro di storia. E’ semplicemente la cronistoria di ricordi di tempi lontani
che giudico dimenticati un po’ troppo in fretta. Tanto dimenticati che
spesso è capitato di incorrere in errori talora macroscopici di date, di
fatti e di persone. Anch’io, sull’argomento, di questi errori ne ho
commessi. Cerco oggi di rimediare.
Il periodo scelto è quello che ha visto mio Padre alla guida
dell’Amministrazione Comunale di Bagni di Casciana.
Penso, tra l’altro, che il 1939 sia stato l’ultimo anno d’oro del termalismo
cascianese. Dopo, la guerra, la difficile ricostruzione, il sovvertimento
delle abitudini e quindi il graduale, lento, progressivo decadimento di
quella che un tempo era l’attività primaria.
Non faccio analisi di merito, non vado alla ricerca di responsabilità, cerco
di raccontare i fatti, che molti di noi hanno vissuto in prima persona,
spesso soffrendo.
Ogni tanto, scrivendo, mi sono lasciato andare con battute, anche polemiche.
Che ci volete fare, quello spiritaccio toscano è molto difficile
scrollarcelo di dosso completamente.
Mi sono avvalso dell’Archivio Comunale, per spigolare, cercare elementi
significativi di vita, e quindi offrire un panorama il più vasto possibile
al lettore che avrà la bontà di seguirmi.
Il Sindaco di Casciana, signor Dino Poggi, in carica nel 1996, mi ha offerto
con animo gentile ed aperto la possibilità di spulciare tra le carte
dell’Archivio Comunale. In questa mia prefazione desidero ancora
ringraziarlo caldamente.
Mi sono avvalso anche della memoria di amici cascianesi. A uno a uno li ho
ascoltati per cercare conferme o notizie significative od importanti. Mi è
stato utile, utilissimo il loro aiuto; anche loro ringrazio. Cercherò di
farlo meglio nominandoli ad uno ad uno al termine di questo mio scritto.
In questa terza edizione, mi è stato possibile inserire testimonianze,
memorie e notizie nuove; me le hanno offerte:
lettori attenti della prima edizione; uno studente, oggi Dottor Marco
Valeschi di Pontedera; un amico carissimo, Gioacchino Coppini,
cascianese…emigrato; l’allora “sfollato” l’Ing. Gianni Bacci, un altro
cascianese emigrato il sig. Ferdinando Biondi.
Per gli anni 1940 - 1944 non credo esistano scritti pubblicati che narrino,
cronologicamente e nei dettagli più significativi, il periodo bellico così
come fu vissuto nel nostro Paese. Non mi sembra esista una “cronaca” sul
passaggio della guerra da Casciana. E’ apprezzabile, interessante e di utile
conoscenza ciò che Pippo Sassetti ha pubblicato con il suo volume “Il
mio amico Saueracker - Ricordi della guerra tra le colline pisane”.
Salvo alcuni brevi accenni apparsi sul volume “Uomini
e fatti della guerra in Valdera”
dell’emerito giornalista Fausto Pettinelli, non mi sembra esista altro. Il
Pettinelli si è evidentemente avvalso della memoria lucida del cascianese
Luciano Burgalassi. Sono del Burgalassi le notizie riguardanti il periodo
bellico e il passaggio della guerra da Casciana, riportate nel libro del
Pettinelli. Sono invece esclusivamente del carissimo amico Sassetti, le
memorie, gli aneddoti, i bozzetti, gli accadimenti magistralmente trascritti
nel suo libro.
Con questo mio scritto ho cercato di dare ampiezza, di integrare, di dare
maggiori dettagli in qualche caso al già raccontato, nella maggior parte dei
casi a qualche cosa che altrimenti sarebbe rimasto nascosto nei recessi di
memorie individuali. Ciò l’ho fatto ascoltando i racconti dei singoli,
ricercando nelle carte di famiglia, raschiando tra le scorie della mia
memoria, ricorrendo a documenti conservati presso Archivio di Stato di Pisa,
ricordando ad occhi chiusi persone, muri, strade, alberi, lampioni, case,
divise, bandiere, entusiasmi, dolori.
Tutto quello che è venuto fuori e che ho scritto è dedicato a mio Padre,
ultimo Podestà di Bagni di Casciana. Con questo mio scritto desidero ancora
onorarlo così come vuole il comandamento divino e come ogni figlio ritengo
debba fare per il proprio padre.
Questo mio scritto lo dedico al suo silenzioso, disinteressato lavoro di
quegli anni tormentati e pericolosi; lo dedico al coraggio che sino
all’ultimo ha manifestato, ritenendo fosse suo dovere non abbandonare alla
tempesta in atto, il timone della nave cascianese; lo dedico infine allo
stile dignitoso con cui Lui ha affrontato l’avversa fortuna. A chiusura di
questa prefazione, riporto ciò che fu scritto e stampato sul retro della
foto ricordo in morte di mio Padre:
Da buon ligure, al mare seppe carpire gli umori più belli,
i grandi silenzi, l’infinita poesia,
allo
scoglio la rupestre fermezza.
Della
Patria onorò sul mare il nome
e dopo, sempre, ne coltivò il culto sacro.
Della terra adottiva colse il sapore
patriarcale ed antico. Di tutto questo visse,
amando Dio e la Famiglia. |
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